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Tra Modica e Leonforte si intreccia la storia di più generazioni, a partire da un antefatto: l'incontro sul treno tra il marchese Tedeschi e il barone Bonsignore, il 7 gennaio del 1908. Una occasionale emigrazione interna, inserita nelle vicende del "secolo breve", a cavallo delle due guerre mondiali, ha dato vita ad uno scambio di culture e di risorse umane. All'interno della cosiddetta "grande" storia, si snodano piccole storie di vita legate alla civiltà agricola e contadina, custode di quei valori che ci hanno generato e nei quali, nonostante tutto, serbiamo le nostre radici. Il libro narra, per episodi significativi, la vita di don Peppino Iozzia, classe 1913. La sua figura solida e tenace di contadino del sud sembre ritagliata su quella del carrubo, il secolare albero della nostra terra, che dà frutti buoni nella propria stagione ed è buono in tutte le stagioni.